CURATE LE “FERITE” DEL TORRENTE MA GIA’ SI TEME IL NUOVO BLITZ DELLE NUTRIE
15 maggio 2020
Concluso l'intervento del CB2 sul torrente Mucchia Serena Stefani (Presidente CB2): “E’ una lotta senza fine quella che combattiamo ogni anno contro le gallerie e le tane scavate dagli animali selvatici nelle arginature. Indispensabile la delocalizzazione per mitigare il rischio idraulico in zone ripetutamente colpite dal fenomeno”
Migliaia di euro sono finiti ancora una volta nella riparazione degli argini, feriti dalle grandi, profonde e articolate gallerie scavate dagli animali selvatici.
Un autentico flagello per il Torrente Mucchia nel comune di Cortona. E un impegno gravoso per il Consorzio 2 Alto Valdarno.
Anche durante il lockdown, gli operai dell’ente hanno dovuto lavorare sodo per completare l’ennesimo intervento e restituire la necessaria solidità alle sponde indebolite dalla presenza massiccia di tane.
Le immagini parlano da sole. I fori di ingresso, fotografati prima dell’avvio dell’operazione, lasciano intuire l’impressionante sviluppo sotterraneo dei cunicoli: ramificazioni che, se non trattate, contribuiscono ad aumentare il rischio idraulico.
Di qui l’urgenza di effettuare l’intervento programmato per il 2020 e realizzato proprio durante l’emergenza sanitaria. Le squadre con i mezzi d’opera dell’ente hanno individuato, censito e sistemato decine di cavità.
D’altronde il fenomeno è noto. Il terreno più friabile, la disponibilità di cibo e altri fattori ambientali favorevoli rendono l’area circostante il torrente Mucchia particolarmente appetibile e gettonata dalle popolazioni di nutrie che, anche dopo lo “sfratto”, tendono a tornare.
“E’ una lotta senza fine – spiega la Presidente Serena Stefani, commentando le fotografie scattate prima di mettere in moto le macchine -. Ogni anno nel piano delle attività dobbiamo prevedere investimenti importanti per ripristinare le arginature messe a dura prova dalla fauna selvatica. Si tratta di interventi costosi e spesso non risolutivi, poiché le colonie tendono ben presto ad occupare nuovamente i loro spazi".