CONTROLLI SUL TORRENTE CHIANICELLA
17 luglio 2020
Ad Arezzo in località Ceciliano Il Consorzio 2 Alto Valdarno, in seguito alla segnalazione dei cittadini e della stampa, ha chiesto verifiche agli organismi competenti come aveva già fatto nel mese di febbraio per un altro tratto di corso d’acqua Immediata la risposta degli enti preposti che stanno effettuando analisi e verifiche
Acqua schiumosa, chiazze nere e cattivo odore sul torrente Chianicella a Ceciliano: immediata la risposta agli abitanti che, attraverso le segnalazioni al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e a Il Corriere di Arezzo, chiedevano di conoscere l’origine dei disagi.
“Apprendiamo che il Dipartimento ARPAT di Arezzo, insieme al gestore del servizio idrico integrato e al Comune di Arezzo, sta effettuando alcuni controlli e campionamenti all'interno dei pozzetti della rete fognaria della zona interessata dal fenomeno che è stato evidenziato dai cittadini”, comunica Il Direttore del Consorzio 2 Alto Valdarno Francesco Lisi.
Lo stesso Consorzio, lunedì scorso, aveva raccolto la documentazione fotografica e inviato una segnalazione agli organi competenti.
“E’ un bell’esempio di efficienza e di collaborazione istituzionale – aggiunge il Direttore – . Solo qualche giorno fa, infatti, i cittadini avevano inviato le fotografie per documentare una situazione di evidente disagio. I nostri tecnici hanno subito raccolto e inviato il materiale agli enti preposti che tempestivamente si sono attivati per effettuare i dovuti controlli. In attesa degli esiti delle analisi, a cui potranno eventualmente seguire gli atti conseguenti, riteniamo positiva la rapidità e l’immediatezza della risposta. Come è accaduto nel mese di febbraio quando il Consorzio, sempre su sollecitazione degli abitanti, aveva segnalato un fenomeno analogo in un tratto poco distante nello stesso corso d’acqua, sempre nella zona di Ceciliano. Anche in quel caso l’Arpat era intervenuta con le verifiche del caso. Ci auguriamo – conclude Lisi – che questa attività sinergica continui e si rafforzi per garantire insieme alla mitigazione del rischio idraulico anche la qualità dei nostri corsi d’acqua”.