URGENTE UNA POLITICA PER LA BONIFICA MONTANA

25 novembre 2020

Hackathon on line dedicato alla montagna Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno e vice Presidente di ANBI Toscana, parla a nome del sistema della bonifica toscano Con lei politici, esperti, rappresentanti di enti e istituzioni alla ricerca di soluzioni per restituire un futuro alle aree montane Eleonora Ducci sindaco di Talla modera il dibattito e rilancia: “Dalla bonifica montana ai contratti di fiume, passando per la pianificazione territoriale dobbiamo reinterpretare le esigenze e le caratteristiche dei nostri territori riportandoli al centro delle politiche e degli investimenti” Sarà Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno

Sarà Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno e Vice Presidente di ANBI Toscana, a rappresentare il punto di vista dei Consorzi di Bonifica alla due giorni on line dedicata alle politiche della montagna.

Organizzata da ANCI e Regione Toscana, l’iniziativa “Presenti al futuro – le nuove sfide per la montagna” è un momento di studio, confronto e approfondimento a tutto campo sul tema del rilancio delle aree montane e della ricerca di un nuovo equilibrio tra zone interne e zone urbanizzate.

Aperta domani dal Ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano,  con  la partecipazione degli assessori regionali Stefania Saccardi e Stefano Baccelli, il contributo di Matteo Biffoni, Presidente di ANCI Toscana  e l’intervento di esperti di varie discipline e rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni, lahackathon online sarà articolata in quattro differenti sessioni.

Compito della Presidente Stefani, nella sessione Presidio del Territorio è  di fotografare il ruolo svolto dal sistema della bonifica in Toscana, affrontando il tema della manutenzione, della prevenzione e della custodia del territorio operata dai Consorzi, con particolare riferimento alle aree montane, le più fragili e delicate dal punto di vista idrogeologico.

“Dobbiamo partire dal presupposto che la sicurezza  idraulica delle aree urbane dipende dalla manutenzione dei corsi d’acqua delle aree montane. Si capisce quindi che occorre favorire   investimenti volti a potenziare l’attività di presidio, vigilanza e cura del reticolo montano, se intendiamo migliorare l’efficacia della prevenzione nel fondovalle. Per questo riteniamo che sia necessaria ed urgente, anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto,  la definizione di una politica decisa e chiara per lo sviluppo della bonifica montana”,anticipa commentando il suo intervento che è fissato per venerdi 27 novembre dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Con lei ci sarannoAndrea Membretti Professore Associato di Sociologia alla University of the Free State (Sudafrica) e Professore a contratto di Sociologia del Territorio all’Universitá di Pavia; Aldo Ianniello, Direttore del settore Urbanistica e Politiche Abitative della Regione Toscana. Organizzazione e gestione degli Osservatori regionali su pianificazione e paesaggio; Rosaria Montani,  Responsabile per la Regione Toscana dell’attività di bonifica e  di raccordo con i Consorzi di bonifica; Federico Preti, Professore ordinario di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico-Forestali UNIFI, Vicepresidente della Scuola di Agraria, Consulente World Bank, che ha collaborato attivamente con il Consorzio 2 Alto Valdarno per molti interventi di ingegneria naturalistica, sperimentando anche tecniche innovative, come lo step and pools,  con cui, insieme al miglioramento della sicurezza idraulica del Gardone, corso d’acqua dell’Alto Casentino, si è ottenuto un habitat più  favorevole alla diffusione delle trote. A coordinare i lavori della sessione sarà Eleonora Ducci, sindaco di Talla e componente dell’assemblea del CB2 e del gruppo di lavoro sui Contratti di Fiume. “L’occasione – ha detto Ducci – è preziosa per avanzare proposte sulla montagna intesa come “manufatto” da tutelare e da manutenere con interventi necessari, condivisi e pianificati. Dalla bonifica montana ai contratti di fiume, passando per la pianificazione territoriale dobbiamo reinterpretare le esigenze e le caratteristiche dei nostro territori riportandoli al centro delle politiche e degli investimenti”,

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