DAI CONTRATTI DI FIUME UN SALVAGENTE PER GLI INSETTI IMPOLLINATORI
20 maggio 2021
I percorsi partecipativi attivati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno in tutto il comprensorio diventano lo strumento per promuovere comportamenti “bee friend” Nella giornata mondiale delle api, Legambiente Arezzo lancia l’idea e con essa un pratico decalogo Sarà uno degli argomenti discussi ai tavoli di lavoro dei contratti di fiume Casentino H2O, Abbraccio d’Arno, Tevere in Toscana dal Consorzio che ha aderito alla campagna “Salviamo api e agricoltori”

Apicoltori, istituzioni e cittadini possono e devono collaborare per salvare gli impollinatori minacciati dai cambiamenti climatici, dalla perdita di habitat naturali, da malattie e da comportamenti poco corretti.
L’appello, nella giornata mondiale dedicata alle api, arriva da Legambiente Arezzo che lancia l’idea al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, impegnato nell’organizzazione di percorsi partecipativi per una programmazione e gestione condivisa del territorio fluviale.
“I contratti di fiume possono diventare incubatori di proposte e di buone pratiche per evitare l’estinzione di animali preziosi che svolgono un servizio ecosistemico fondamentale”, spiega Ilaria Violin vicepresidente dell’associazione. E aggiunge: “Con la loro attività sono responsabili della riproduzione di gran parte della flora naturale esistente (80%) e favoriscono l’impollinazione di una altissima percentuale di piante coltivate (75%). Non esistono solo colonie di api allevate, sottoposte al controllo diretto degli apicoltori. Esistono anche, e sono purtroppo fortemente rarefatte, le api selvatiche. Per garantire la loro sopravvivenza è quindi fondamentale il contributo di tutti: non solo degli apicoltori, ma anche delle istituzioni e dei cittadini”, ricordando la raccolta di firme in corso a livello europeo. “Invito tutti a visitare il sito https://www.savebeesandfarmers.eu/ita/contesto/ e ad aderire alla campagna che viene illustrata anche da Legambiente sul sito agricoltura.legambiente.it/save-the-queen”, conclude.
Il decalogo delle buone pratiche proposto dall’associazione aretina a grandi linee è già abbozzato.
Parte con l’invito a consumare miele e prodotti apistici locali, per sostenere gli apicoltori del territorio e, più in generale, ad acquistare il “made in”: un modo per premiare chi si impegna per produrre cibo secondo il ritmo delle stagioni, cosa che – indirettamente - contribuisce a facilitare il lavoro delle api.
Si concentra poi sulla necessità di ridurre l’impiego delle sostanze chimiche, oltre che in agricoltura, nella cura e nella coltivazione di ogni spazio verde.
Procede con suggerimenti pratici e certamente graditi agli insetti. Per esempio? “offrire alloggio” alle api solitarie che non vivono in colonie, ma nidificano in piccoli spazi utilizzando steli cavi o buchi nel legno. In ambiente urbano “trovare casa” può diventare un’impresa. Ecco allora che è possibile mettere a loro disposizione in giardini, terrazzi e balconi sistemazioni ad hoc. Anche lasciare crescere l’erba e tenerla un po’ più alta, mettere a dimora piante e siepi; adottare fioriture più appetibili; dissetarli con la creazione di piccole riserve di acqua possono essere utili rimedi.
“Naturalmente si tratta di una proposta da implementare in progress e da promuovere con apposite campagne di comunicazione e informazione mirate”, spiega Ilaria Violin.
“La tutela della biodiversità è un tema centrale in tutti i contratti di fiume promossi dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Le iniziative “bee friend” trovano il nostro ente, che ha aderito con convinzione alla campagna “Salviamo api e agricoltori”, particolarmente sensibile e attento. Su richiesta di Legambiente Arezzo, anche questo argomento sarà portato all’attenzione dei tavoli di lavoro per i necessari approfondimenti sul piano tecnico e per sollecitare l’adozione di interventi e politiche volte a favorire misure per frenare il calo delle popolazioni di insetti impollinatori”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani.