AD AREZZO CONCLUSA LA CAMPAGNA DI ASCOLTO DEI TERRITORI: ECCO GLI INTERVENTI SUL CAPOLUOGO

30 novembre 2022

La proposta del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, integrata con le osservazioni degli amministratori comunali e le segnalazioni dei cittadini, nel 2023, prevede lavorazioni su 140 km di corsi d’acqua nel solo comune di Arezzo, 220 km nell’intera unità idrografica omogenea B (comuni Arezzo, Subbiano, Capolona) Alessandro Casi (Assessore): “Il piano presentato per il 2023 è completo e attento alle problematiche idrauliche del nostro territorio” Serena Stefani (Presidente): “Fondamentale mantenere in efficienza i corsi d’acqua per affrontare la crisi climatica”

Sulla carta che rappresenta il reticolo idrografico della città di Arezzo, affidato dalla Regione Toscana al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, molti tratti sono evidenziati di rosso. Sono i tratti da sottoporre a manutenzione ordinaria nel 2023: alcuni perchè, attraversando abitati e infrastrutture importanti, hanno necessità di interventi con cadenza annuale, come prescritto dalla Regione Toscana con Delibera regionale n. 1315/2019; altri perché, in seguito ai sopralluoghi dei tecnici o   alle segnalazioni dei cittadini, evidenziano criticità che devono essere affrontate e risolte.

È con questa sintesi grafica che la Presidente Serena Stefani, con il Direttore Generale Francesco Lisi, l’ingegner Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica e la geometra Giulia Pierozzi, ha illustrato l’elenco delle attività da eseguire nel 2023 all’assessore del comune di Arezzo Alessandro Casi.

La mappa dei futuri cantieri comprende i tratti annuali; alcune porzioni del Torrente Chiassa, di alcuni affluenti dell’Arno, dei corsi d’acqua che scorrono nelle zone Maspino, San Polo e Antria; le casse di espansione di Cognaia e del Torrente Bicchieraia, ultima opera affidata dalla Regione Toscana in gestione al Consorzio. Saranno oggetto di manutenzione inoltre le aste fluviali che attraversano le aree maggiormente urbanizzate: in particolare uomini e mezzi si metteranno all’opera sui torrenti Vingone, Castro, Bicchieraia e Fosso Sellina/Fossatone. Sotto i ferri, poi, passeranno i principali rami del bacino idrografico del Lota, dove gli interventi si spingeranno verso monte, su piccoli affluenti del Borro del Marancione e del Vingone di San Giuliano. A sud, su segnalazione del Genio Civile Valdarno Superiore, il Rio di Riolo o di Pieve a Quarto, il Rio della Rovinata, il Rio delle Lame e il Rio della Valle con il Borro delle Tassinaie, si aggiungeranno ai Rii Bennati o del Matto e di Policiano e ai tratti annuali dei Torrenti Grosso, Rigutino e Vitiano, dove le lavorazioni saranno prolungate verso monte. Infine a Palazzo del Pero è in programma la ripetizione delle lavorazioni su alcuni tratti del Cerfone e del San Chimento.

In tutto sono oltre 140 i km di aste fluviali interessate dalle operazioni di sfalcio e taglio selettivo della vegetazione, riprofilatura degli alvei e manutenzione delle opere idrauliche, nel solo comune di Arezzo; 220 i km nell’Unità Idrografica Omogenea B, che comprende anche i comuni di Capolona e Subbiano.

Alessandro Casi, assessore del comune di Arezzo, al termine dell’incontro, ha commentato: Il piano presentato per il 2023 è completo e attento alle problematiche idrauliche del nostro territorio, va incontro alle reali necessità del centro urbano e della periferia e tiene conto delle richieste dei cittadini”.

Il confronto con il comune di Arezzo ha concluso un percorso in 54 tappe, attraverso altrettanti territori suddivisi in tre province: “Abbiamo incontrato tutti gli amministratori locali, come è ormai consuetudine, per mettere a punto un piano aderente alle esigenze di ciascuna realtà. Con il capoluogo di provincia si è concluso il tour per la mitigazione del rischio idraulico. La manutenzione ordinaria migliora la funzionalità dei corsi d’acqua e consente al reticolo di supportare meglio gli eventi meteorologici estremi a cui la crisi climatica ci ha abituati. Resta l’importanza di investire su nuove opere per poter affrontare e risolvere criticità che necessitano di risposte strutturali. Anche su questo fronte, pur non essendo di diretta competenza, il Consorzio si è attivato”.

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